martedì 28 settembre 2010

Wassily Kandinsky - seconda puntata!

...e così, Wassily, dopo aver rimuginato a lungo su quegli splendidi "Covoni" di Monet iniziò ad esplorare un nuovo mondo.
Paesaggio, Wassily Kandinsky
Si rese conto di dover inserire nelle sue opere anche il fattore tempo, e pian piano iniziò a dipingere paesaggi con colori accesi, molto simili a quelli utilizzati dagli Impressionisti o portati all'estremo dai Fauvisti.
A quel tempo frequentava una scuola del nudo dal vero, ma spesso marinava le lezioni per correre a dipingere all'aperto. Non dipingeva più tetti, viali o cose simili, preferiva buttare sulla tela macchie di colore vivo che ricostruivano le sensazioni che la suggestiva città di Mosca gli regalava.
Una delle cose che diceva di se era che avrebbe potuto dipingere in abito elegante, senza sporcarsi.
Era tutt'altro che lo stereotipo dell'artista caotico.
Mi risulta poi ovvio che fosse rimasto sconvolto dal "caos" dei "Covoni" di Claude Monet.
Pennellate scandalosamente disordinate e libere danno l'idea di un oggetto vivo, vibrante ed inafferrabile.
Fu proprio quel disordine che lo disorientò. D'altra parte l'impeccabile precisione di Kandinsky si evince anche dalle sue opere, quelle più mature.
Ma...com'è nato l'astrattismo?
Perchè Wassily si lasciò convincere da quei "Covoni"?
La storia della visione di una sua tela posta nel verso sbagliato la conosciamo tutti, ma leggerla dalla sua penna è tutta un'altra storia, ve la scriverò prestissimo!

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